Da non perdere

La strada della felicità è dentro di te… cercala!

Essere felice significa amare intensamente la vita con i suoi alti e bassi, con i suoi splendori e con i suoi momenti bui, con i suoi piaceri e con le sue amarezze.

Sebbene la felicità sia quanto di più universale esista al mondo, non è per niente semplice scrivere qualcosa su questo argomento. Per un Coach, che di certo non è un filosofo e tantomeno un poeta, cercare la via della felicità è una missione; un modo per confrontarsi con quello che sa e, soprattutto, con quello che sa fare.

A volte sono infastidito dall’uso improprio della parola “felicità”; in particolare dalla pubblicità, oppure da quella moltitudine di super-guru che cercano a tutti i costi di propinare ricette miracolose con l’obiettivo di rendere le persone capaci, brillanti e, alla fine, incredibilmente felici. A furia di sentirne parlare in certi termini, la questione è diventata quanto mai irritante, quasi insopportabile.

Oltre a questa inammissibile banalizzazione sul tema della felicità, la faccenda rimane aperta e rinvia a una serie di elementi sicuramente difficili da sbrogliare.

Ciò ha a che fare con la natura stessa della felicità: a volte è inafferrabile alla stregua di un alito di vento, a volte appassionante come un amore nel suo nascere.

Eppure cercare la strada della felicità non è una ricerca insensata. Si può essere davvero più felici riflettendo sulla propria vita, lavorando su se stessi, imparando a fare scelte concrete o, ancora, modificando pensieri e comportamenti.

Controllare ciò che è controllabile, insomma, può ridurre gli effetti di una vita passata ad aspettare e, ancor di più, di un atteggiamento attendista o fatalista.

Il grande paradosso della felicità è che essa è allo stesso tempo indomabile e addomesticabile. Ha a che fare tanto col destino che con le scelte e la volontà. Spesso assume il volto di quello che non possediamo: per un disoccupato diventa il lavoro, per una persona cagionevole la salute, per un povero la ricchezza.

A queste differenze, si aggiunge una dimensione soggettiva: un Coach è felice nell’esercizio del Coaching, un artista abbraccia la felicità nell’esercizio della sua arte, un poeta nel maneggiare i suoi pensieri e le sue visioni… è il potere dell’autorealizzazione.

E allora pensaci: sono proprio queste le ragioni per cui non esiste una “ricetta” della felicità ed è proprio questo il motivo per cui per diventare felici bisogna cercare con impegno l’autonomia progettuale e realizzativa.

Cercare la strada della felicità fuori di te è come cercarla in un vicolo cieco.

fonte:guarda-ora.com

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

*