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Marijuana libera. Sì alla legalizzazione e coltivazione in casa

Se verranno approvate, le “Norme per la legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati” sono destinate per sempre a cambiare i termini del consumo e della produzione della marijuana nel nostro paese. E sono destinate a stravolgere in modo radicale quella che per decenni è stato il modello italiano di approccio alla questione.

Questa settimana l’Intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis ha messo a punto una prima bozza della legge che ha visto confrontarsi oltre 150 onorevoli – dal Pd al M5s, da Sel a Forza Italia – coordinati dal senatore Benedetto Della Vedova. Un articolato che è ancora oggetto di discussione e confronto, e che potrà essere oggetto di ulteriori modifiche e limature. Ma l’obiettivo rimane quello di calendarizzarlo nella sua forma definitiva entro un mese, prima che i lavori vengano sospesi per la pausa estiva.

La bozza – che HuffPost pubblica in anteprima – prevede la legalizzazione della detenzione della marijuana, della coltivazione ad uso personale, della preparazione e vendita al dettaglio, e dell’uso medico e terapeutico. Tutto regolato per legge entro confini precisi.

La coltivazione, anzitutto. Per uso personale, sarà permessa a tutti i cittadini maggiorenni, con il limite di 5 piante di sesso femminile, e solo dal giorno successivo alla presentazione di un’apposita richiesta di autorizzazione. Ma solo in casa. Verrà infatti sanzionato chi ne farà usao “negli spazi pubblici o aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro pubblici e privati”.

Spazio anche a associazioni di produzione collettiva: “Si consente, altresì, la coltivazione in forma associata, sul modello dei cannabis social club spagnoli”. Che, in poche parole, “sono dei circoli di consumatori e coltivatori di cannabis, dove gli associati delegano al club di coltivare marijuana anche per il loro consumo personale, sia per un eventuale uso ludico che terapeutico”.

Nessun problema anche per il possesso “La detenzione personale di cannabis – si legge nel testo – e dei prodotti da essa ottenuti è consentita in misura non superiore ai cinque grammi lordi. Il limite di cui al periodo precedente è aumentato a quindici grammi lordi per la detenzione in privato domicilio”.

Il testo interviene pesantemente anche sul regime sanzionatorio, operando una decisa depenalizzazione della cessione della cannabis e dei prodotti da essa ottenuti purché nei limiti imposti per l’uso personale. E “si riformula la disciplina dei reati di lieve entità, adeguandola alla ripristinata distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti”, escludendo la marijuana da queste ultime e inserendola tra le prime.

Al di fuori della coltivazione per uso personale, “la coltivazione della cannabis, la preparazione dei prodotti da essa derivati e la loro vendita sono soggette a monopolio di Stato”. Ma si prevedono le procedure per “l’autorizzazione all’esercizio dell’attività di produzione, trasformazione e vendita da parte di soggetti terzi”. Il regime fiscale “è sostanzialmente equiparato a quello dei tabacchi”, mentre la fase commerciale prevede la “tracciabilità del processo produttivo, il divieto di importazione e esportazione di piante di cannabis e prodotti derivati, l’autorizzazione per la vendita al dettaglio solo in esercizi dedicati esclusivamente a tale attività, la vigilanza del ministero della Salute sulle tipologie e le caratteristiche dei prodotti ammessi in commercio e sulle modalità di confezionamento”.

Infine si legalizza e si disciplina sia l’uso terapeutico che quello medico. Secondo le norme transitorie e finali l’entrata in vigore sarà scaglionata. Dal momento dell’approvazione, entrerà subito in vigore la riforma del sistema sanzionatorio, sia le norme riguardanti la detenzione e l’uso terapeutico. Dopo un anno, dopo una fase di sperimentazione, il resto del pacchetto.

Il percorso è solo all’inizio. La bozza dovrà prima fare un altro giro all’interno dell’Intergruppo per limare e modificare i punti sui quali l’accordo non è ancora pieno. Poi sbarcherà nelle aule parlamentari. Dove il partito dei proibizionisti sta già affilando le armi. E lì sarà battaglia senza esclusione di colpi.

fonte:www.huffingtonpost.it

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