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Arrestano agenti USA e israeliani che aiutano l’ISIS? Tutti zitti!

Un episodio emerso durante la scorsa settimana, riferito a consiglieri militari americani e israeliani che sono stati arrestati in Iraq mentre assistevano l’ISIS non è stato raccontato dai media dell’establishment.

Secondo l’agenzia irachena Sarma News e l’agenzia iraniana Tasnim News, i quattro consiglieri militari stranieri sono stati catturati durante un’operazione militare nel deserto Tal Abta, vicino alla città di Mosul, nella provincia settentrionale irachena di Ninive.
Tre degli arrestati avevano doppia cittadinanza USA-Israeliana e una quarta di un paese del Golfo Persico.

Giovedì Qasim al-Araji, il capo dell’Organizzazione Badr in Iraq, ha riferito al Parlamento di avere prove che gli Stati Uniti stiano armando l’Esercito Islamico, secondo un rapporto diffuso dal sito di lingua araba Almasalah.
«Quel che è importante è che gli USA inviano queste armi solo a quelli che collaborano con il Pentagono, e questo indica che gli Stati Uniti giocano un ruolo nella armare l’ISIS», hanno sostenuto i servizi segreti iracheni a dicembre.

Altri rifornimenti aerei in favore dell’ISIS da parte degli Stati Uniti sono stati totalmente omessi dai grandi mass media commerciali.
«In ultima analisi, se un pallet sia scivolato nella mani ISIS per puro caso in un recente rifornimento paracadutato è una questione controversa», scrive Tony Cartalucci.

«Miliardi in contanti, armi, attrezzature e veicoli sono stati già forniti deliberatamente ai numerosi gruppi che ISIS rappresenta, come pianificato già nel 2007. L’ISIS è una creazione intenzionale da parte degli Stati Uniti nell’ambito del loro intento di esercitare un’egemonia regionale in Medio Oriente, e le atrocità dell’ISIS sono state previste molto tempo prima che i colpi iniziali fossero sparati nel 2011 nel conflitto siriano, assai anteriormente rispetto a quando il termine ‘Stato Islamico’ sarebbe diventato espressione corrente».

di Kurt Nimmo.

fonte:megachip.globalist.it

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