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La fregatura sulle detrazioni sanitarie. Ecco tutte le spese escluse dal 730

La semplificazione prevista con il 730 precompilato tanto decantata dal governo Renzi,in realtà nasconde una fregatura sulle detrazioni sanitarie.Ecco quale.

Passano le settimane e ci si convince sempre di più che la semplificazione prevista con il 730 precompilato tanto decantata dal governo Renzi, in realtà riguarda la vita dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate a spese dei contribuenti. Nella versione 2016, scrive il Fatto quotidiano, il modello per la dichiarazione dei redditi fai da te si è arricchito si è arricchito di nuovi dati e detrazioni, tra i quali quelli sulle spese sanitarie, fino al 19% della somma pagata dal paziente. Una buona iniziativa, magari fosse anche semplice ottenerle quelle detrazioni. Entro il 9 febbraio – cioè domani – tutti gli operatori sanitari, dai medici ai farmacisti, dovranno inviare tutte le ricevute emesse nel 2015 relative alle spese sanitarie dei loro pazienti.

I dati dovranno servire a circa 20 milioni di contribuenti per il 730 precompilato fra qualche mese. Ma l’aver passato la tessera sanitaria ad ogni spesa fatta lo scorso anno non sempre garantirà una detrazione: se avete comprato un banale farmaco da banco, tipo un’aspirina, farete bene a tenere lo scontrino (se ce l’avete ancora), perché il sistemone non li considera. Escluse anche le spese per psicologi, fisioterapisti e prestazioni mediche fatte da professionisti senza partita Iva, morti o ritardatari nella trasmissione dei dati. Un caso non proprio raro quest’anno, visto che non sono previste sanzioni.

Il rimedio – Il contribuente potrà sempre rimediare alle carenze del sistemone, inserendo magari i dati manualmente. Questo però significa che si vuole rinunciare al beneficio principale del 730 precompilato, dando così il via libera all’Agenzia delle Entrate di fare tutti i controli fiscali che vuole.

La mazzata – Come la si guardi, la situazione non agevolerà i contribuenti visto che i medici sono ora costretti a inserire tutte le fatture una alla volta: o pagano qualcuno per farlo, o si affidano a un commercialista specializzato. Specializzato perché deve anche comprare un software da centinaia di euro dedicato allo scopo, un costo che alla fine non potrà che ricadere sulle parcelle dei medici, quindi sui pazienti.

Fonte: LiberoQuotidiano.it
da:jedasupport.altervista.org

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