Da non perdere

L’olio di cocco è «puro veleno»

Diversi siti e giornali parlano oggi di una frase sull’olio di cocco detta il 10 luglio da Karin Michels, un’epidemiologa (una studiosa delle malattie e del modo e della frequenza con cui si manifestano) che insegna ad Harvard e all’università di Friburgo, in Germania. Il 10 luglio Michels ha detto – durante un convegno, registrato in un video visto da quasi un milione di persone – che l’olio di cocco «è una delle cose peggiori che si possano mangiare» e che per il corpo è come «puro veleno».

Il video della conferenza di Michels, in tedesco, è girato moltissimo nelle ultime settimane e la sua frase sull’olio di cocco è stata ripresa oggi, mercoledì 22 agosto, da diversi articoli, per esempio del Guardian e del New York Times. Il convegno a cui ha parlato Michels era intitolato “Olio di cocco e altri errori nutrizionali”.

L’olio di cocco è prodotto (così come molti altri oli) attraverso un processo di raffinazione e si ottiene a partire dall’endosperma (o copra) della noce di cocco: la polpa essiccata. Viene prodotto soprattutto nel sud-est asiatico e ha molti grassi saturi, quelli che causano il colesterolo e sono quindi alla base di molti problemi cardiovascolari. Per fare un esempio: nell’olio di cocco ci sono più dell’80 per cento di grassi saturi, più di quelli che si trovano nel burro o nel lardo. Nonostante queste evidenze scientifiche (note già prima che ne parlasse Michels) l’olio di cocco è in molti casi promosso come qualcosa di sano e addirittura dietetico, e oltre che in alcuni alimenti viene usato per creme e prodotti per il corpo di vario tipo.

Victoria Taylor, una dietologa della British Heart Foundation ha spiegato al Guardian che «quel che sappiamo è che sostituire i grassi saturi con grassi non saturi come quelli dell’olio d’oliva o dell’olio di girasole ha un effetto positivo nel ridurre il colesterolo LDL [il colesterolo “cattivo”] e che sono quindi una scelta migliore». Taylor ha anche detto: «Per ora, se vi piace il sapore dell’olio di cocco, fate come col burro; va bene ogni tanto. Ma è comunque meglio assumerne poco e scegliere, per il resto del tempo, un olio non saturo».

fonte:www.ilpost.it

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

*